Recensione MONTEZUMA da OSSERVATORI ESTERNI


I Montezuma la gavetta ce l'hanno nel sangue. Il loro è un sound ipnotico, destabilizzante, vortice sonoro che emerge da un lavoro di ricerca e sperimentazione quasi spirituale. "L'Alba di Marrakech" è un incipit formidabile, un presagio lungo 12 minuti: suggestioni che s'intrecciano, orizzonti doom noise, personalità da vendere ma anche un impatto facile e immediato, considerata l'intelaiuatura strumentale del disco. Sembrerebbe quasi musica da orchestra invece tutto prende piede dalla più classica delle formazioni a quattro, con due chitarre d'assalto che alternano Fugazi a fantasie post rock eteree e una sezione ritmica abile a non affondare tra le acque agitate di un mare in tempesta. Le intenzioni sono chiare, l'esposizione precisa e lineare.
"Di Nuovo Lontano", evocativo sin dal titolo, è un disco suonato come dio comanda e registrato ancora meglio (e qui c'è lo zampino dello Steve Albini di Pesaro, lungimirante Paolo Rossi). Musicalmente, siamo nell'ambito di un post rock oscuro e dilatato, contaminato da chitarroni stoner ("Lenta in D"), equilibrato e reso affascinante da mirabili aperture progressive. "Il Codice Di Dresda" è il secondo capolavoro del disco, intro magico e chitarre suonate con il sudore e la passione di un violinista della Scala. All'orizzonte, quell' attitudine emozionale, quel contrasto rumore/melodia autentico marchio di fabbrica della band. La scena pesarese ha votato per i suoi nuovi garanti, lunga vita ai Montezuma!
Voto: 7

Info:
I Dischi dell'Apocalisse / Dicks e Decks, 2011
Post rock

Contatti: http://www.montezumalive.com/

Tracklist:
01. L'alba di Marrakech
02. La Foresta Imbalsamata
03. Quattro
04. Lenta in D
05. La Congiura delle Polveri
06. Supernova
07. Il Codice di Dresda



Link all'originale: http://www.osservatoriesterni.it/novita/montezuma-di-nuovo-lontano





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